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Liberamente tratto da La Visita Meravigliosa di H.G. Wells, lo spettacolo firmato da Davide Iodice con testo di Fabio Pisano e musiche originali di Lino Cannavacciuolo, si allontana dalla critica al perbenismo vittoriano per spostarsi su un terreno più attuale: la paura del diverso. L’angelo protagonista non è più solo un essere straordinario, ma diventa simbolo di chiunque arrivi “da fuori”, di chi non si riconosce nel nostro mondo. Immigrato o creatura celeste, poco cambia: se non è “come noi”, allora è visto come una minaccia. Una riflessione cruda e poetica su identità, accoglienza e diffidenza, immersa in un linguaggio teatrale che mescola visione e denuncia.

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