Maria Croce è un flusso inarrestabile di parole e dolore, un monologo lirico e crudo firmato Antonio Tarantino, portato in scena da una intensa Fabrizia Sacchi sotto la regia di Luca Guadagnino con Stella Savino. Maria è una donna sola, emigrata al Nord, che parla al figlio in carcere e all’uomo che ha amato, in un napoletano viscerale che alterna rabbia, ironia e invocazione. Una preghiera urlata che diventa coro di tutte le vite ai margini, tra bestemmia e redenzione. Un testo scomodo, feroce, vivo.



