A Scandicci, l’estate si spalanca con “Open City – Tuttifrutti”, un progetto culturale che fino al 21 settembre accompagna giorno per giorno chi resta (o torna) in città. Il nome non è casuale: come un frullato estivo di linguaggi e colori, mescola musica, teatro, cinema, danza, incontri e laboratori in ogni angolo del territorio. Una rassegna diffusa che si insinua tra ville, parchi, aie, circoli, piazze e giardini, portando più di 130 appuntamenti a contatto diretto con la comunità, senza mai prendersi troppo sul serio.
Il centro cittadino, e in particolare piazza Matteotti, si anima con concerti, spettacoli e voci note: da Bobo Rondelli a Gene Gnocchi, passando per Federico Dragogna che rende omaggio a Fabrizio De André. E poi la Grand Soirée di Gaia Nanni, il coro Femina Rock, e serate dedicate alla tradizione napoletana con Cantanapoli e ai grandi classici con i tributi a Pino Daniele. Eventi pensati per restare impressi, anche se visti per caso durante una passeggiata.
Ma la vera forza di Scandicci Open City sta nella capacità di trasformare ogni spazio in scena. Al Castello dell’Acciaiolo, la danza prende il sopravvento con il progetto Nutida – Nuovə Danzatorə, che porta nel pomario circa 30 performance site-specific. Lo stesso spazio ospita anche l’arena estiva OpenCine, dove da luglio ad agosto il cinema si apre al dialogo tra culture, con proiezioni selezionate e incontri.
Non manca il teatro civile, come nel ritorno di “Roccu u stortu reloaded”, a 25 anni dalla sua prima edizione, con la regia di Krypton, Fulvio Cauteruccio in scena e le musiche di Peppe Voltarelli. Mentre la musica colta risuona tra le mura di Villa di Vico, con concerti che mescolano poesia e memoria.
Novità di quest’anno, il Parco di Poggio Valicaia si trasforma in un laboratorio verde con la rassegna “Scandicci Fresh – Green Philosophy”: Moon Talks con gli astrofili, cinema distesi sulle sdraio, letture e favole con merenda per i più piccoli, laboratori musicali, filastrocche di Rodari e una programmazione che si spinge fino a settembre inoltrato.
Un’estate che non urla, ma che lascia il segno. Un modo per stare insieme, riscoprire luoghi familiari sotto una nuova luce e lasciarsi sorprendere dalla varietà di voci e forme che rendono viva una città. Tutto pensato per essere accessibile, popolare nel senso migliore del termine, con un’attenzione concreta all’ambiente, al benessere e alla partecipazione.