Fin dagli anni Settanta, Paola Bonazzi intreccia arte e scienza in una ricerca visiva che prende forma attraverso il collage, sua tecnica elettiva. Frammenti di giornali, parole, campiture di colore e suggestioni geometriche compongono opere in cui la realtà si sfalda e si ricompone, in un equilibrio sempre nuovo tra simmetria e disordine.
L’interesse per la cristallografia, esplicitato anche nella conferenza “Mirabili simmetrie” del 2020, accompagna da sempre la sua pratica, che riflette sull’evocazione del frammento e sull’ambiguità della rappresentazione. Nei suoi lavori convivono echi delle avanguardie storiche, influenze scientifiche e incursioni nell’estetica del design e della pubblicità, in una ricerca coltivata a lungo nel privato, ma ricca di tensioni formali e concettuali.





