LA SEMPLICITÀ INGANNATA Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne

Con La semplicità ingannata Marta Cuscunà racconta come nel ‘500 un gruppo di giovani donne lottarono contro le convenzioni sociali rivendicando libertà di pensiero e di critica nei confronti della cultura maschile. Partendo dal dato storico, il suo racconto rielabora travalicando i confini del conosciuto, del filologico e del politicamente corretto la storia di queste donne, che attuarono una forma di resistenza alla monacazione forzata delle figlie utilizzata dai padri per evitare le perdite economiche delle doti matrimoniali. “Ho cercato di raccontare alcuni aspetti di questa vicenda attraverso analogie che li rendessero più vicini a noi. Per questo, concetti come ‘eresia’ o ‘dote’ assumono, nello spettacolo, anche significati altri, più ampi di quelli letterali, nel tentativo di guardare, oggi, alla ‘monaca forzata’ come simbolo non esclusivo della condizione femminile nel suo complesso. Una condizione che ha ancora bisogno di riscatto”. Con La semplicità ingannata Marta Cuscunà parla dunque del destino collettivo di generazioni di donne e della possibilità di farsi ‘coro’ per cambiarlo.