Con Opera Pezzentella, Mimmo Borrelli mette in scena la solitudine creativa di un Eduardo De Filippo immaginato mentre scrive poesie, da cui emergono, come spiriti evocati, tre figure archetipiche del suo teatro: Vincenzo De Pretore, Baccalà, Padre Cicogna.
Lo spettacolo – nato da un progetto formativo all’interno della chiesa del Purgatorio ad Arco di Napoli – è un poema teatrale di cinquemila versi, una meditazione accorata e aspra sul mestiere dell’autore, solo davanti al foglio bianco, schiacciato tra ispirazione e fallimento, tra la libertà assoluta della creazione e il peso delle aspettative.
Borrelli intreccia versi, suoni e visioni in un rituale teatrale che è insieme omaggio e riflessione: un atto di fede nella scrittura e nel teatro, dove la sofferenza diventa nutrimento, e ogni personaggio, ogni parola, è generata da un corpo che scrive e resiste, nel gelo della propria ostinazione.





