Chair/IL POSTO di Takahiro Fujita è un’opera corale e intima che esplora identità, memoria e connessione, muovendosi tra episodi vissuti, interviste, ricordi e flussi di coscienza. Cinque giovani artisti condividono lo spazio scenico come fosse una casa, una piazza, un paesaggio mentale. Le immagini delle strade di Sansepolcro scorrono sul fondale, statiche eppure cariche di senso, mentre sul palco si intrecciano parole, silenzi e desideri.
Le sedie diventano spazi personali e narrativi, i mobili sospesi riflettono la luce sul pubblico, in un dialogo silenzioso tra scena e platea. E quella frase ripetuta, «Io sono io, ma sono anche tu», è il cuore di tutto: un invito a riconoscere ciò che ci unisce, anche quando sembra lontano o inaccessibile. Uno spettacolo che non alza la voce, ma resta addosso.