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La mostra nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio racconta il profilo politico di Giovanni Boccaccio, tra incarichi pubblici, missioni diplomatiche e ruoli amministrativi per la Firenze del Trecento. Documenti, manoscritti e testimonianze iconografiche mostrano come cultura e impegno civico fossero strettamente legati nel Medioevo. Esposti materiali provenienti da Archivio di Stato, Biblioteca Nazionale, Laurenziana e Biblioteca Capitolare di Verona. Tra i pezzi salienti: il documento fiscale del Boccaccio, l’atto di acquisto di Prato, le ambascerie presso papi e signori, i manoscritti miniati che lo ritraggono in veste ufficiale. Una sezione all’Archivio di Stato ospita le borse dei quartieri e la provvisione per onorare Boccaccio in Duomo tra gli intellettuali illustri. Chiude il percorso l’incarico per le letture pubbliche della Divina Commedia (1373-74). Il progetto, curato da Lorenzo Tanzini, si lega alla tradizione dei cancellieri umanisti fiorentini e propone una riflessione sul ruolo civile della cultura. In programma anche tre conferenze (9, 16, 30 novembre e 14 dicembre) e due itinerari cittadini (7 dicembre e 4 gennaio 2026). Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria.

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