Si tratta di una performance per una sola attrice, divisa in quattro quadri dove si raccontano alcuni momenti degli ultimi anni di Peggy Guggenheim, quando comprò Palazzo Venier dei Leoni a Venezia dove raccolse la sua straordinaria collezione d‘Arte moderna. Il linguaggio è disinvolto e trasgressivo, com’era la stessa Peggy.
Nel testo di Robertson sono ripercorsi i momenti drammatici della guerra, dalla fuga della protagonista dalla Francia per scampare alle persecuzioni naziste al nascondere tele e sculture tra i piatti e le vettovaglie di cucina.
La figura di Peggy Guggenheim emerge in tutta la sua rilevanza, quale protagonista e interprete di un’epoca fondamentale dell’arte del secondo dopo guerra, che lei ha contribuito a costruire.