Natalia Ginzburg in questo romanzo breve (da noi) adattato per il teatro, lascia lo spettatore a riflettere davanti ai dialoghi mai commentati, ma naturalmente ironici e vividi: è una testimone fedele e realistica, tanto quanto presenza schiva, attenta a non disturbare con i propri pensieri e desideri; come lo è anche Elsa la protagonista della vicenda, osservatrice preziosa e arguta delle storie familiari e della grande Storia, che con la guerra semina zizzania, astio ma anche tanta pietà in paese.
La società analizzata con sobrietà dalla Ginzburg, i rapporti sociali e la psicologia di personaggi tra loro diversissimi, ma parimenti verosimili sono destinati a cambiare nell’arco della vicenda rappresentata: molti sono i cambi di rotta a cui si assiste dall’inizio alla fine dello spettacolo, anche il divertimento della prima parte si rarefà nel finale lasciando un po’ di amaro in bocca.