Per la prima volta a Firenze, la compagnia cagliaritana L’Effimero meraviglioso porta in scena un testo cult della drammaturgia contemporanea (Premio Riccione 1999, Premio Ubu 2001). Una vicenda claustrofobica che si consuma fra le quattro pareti di una cucina. Qui, due fratelli e la loro coinquilina convivono attraverso quei piccoli riti della quotidianità che nascondo tensioni, provocazioni, piccole e grandi violenze. Si amano? Si odiano? Una storia di vite spezzate per rappresentare il malessere di una generazione che, anche al cambiare del contesto storico, vive sempre lo stesso disorientamento.
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