Danze vuote
Quattro pannelli sospesi nell’oscurità danno vita a un poema visivo che è anche un omaggio all’opera di Samuel Beckett e alla sua parola letteraria, scarnificata fino ai limiti delle proprie possibilità espressive. Attraverso il linguaggio del ricamo, i lini e le stoffe che compongono l’installazione diventano la superficie in cui si imprimono trame di spazi serrati, immagini di figure interdette o danzanti e parole incise in rilievo come cicatrici, in un universo poetico sospeso tra immaterialità e incarnazione.