Calendario spettacoli Teatro della Toscana
12, 13, 19, 20 aprile, ore 18:30 | Teatro della Pergola
Fondazione Teatro della Toscana
iNuovi
IL FANTASMA DI CANTERVILLE
di Oscar Wilde
traduzione Giuseppe Vannicola
adattamento Claudia Ludovica Marino
con Maddalena Amorini, Alessandra Brattoli, Maria Lucia Bianchi, Anastasia Ciullini, Davide Diamanti, Francesco Grossi, Filippo Lai, Claudia Ludovica Marino, Luca Pedron
Attraverso un adattamento inedito e tutto da scoprire de Il Fantasma di Canterville, racconto umoristico scritto da Oscar Wilde nel 1887, i Nuovi accompagneranno gli spettatori da zero a 99 anni nei luoghi più nascosti e misteriosi del Teatro della Pergola.
Sei attori della compagnia si alterneranno mettendo in scena le vicende di Sir Simon in un incontro tra tradizione e contemporaneità.
I bambini partecipanti devono essere accompagnati da un adulto. Ogni adulto può accompagnare fino a un massimo di quattro bambini.
12 – 13 aprile | Teatro Era di Pontedera
(ore 21)
Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana
Stefano Accorsi
AZUL
Gioia, Furia, Fede Y Eterno Amor
con Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo, Luigi Sigillo
foto Lorenzo Burlando
di e regia Daniele Finzi Pasca
Uno spettacolo sospeso fra sogno e semplicità, fra amicizia, ironia, fragilità, passione, tifo, musica e colori. Stefano Accorsi, direttore artistico della Fondazione Teatro della Toscana, debutta con Azul – Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca.
In una città in cui il gioco del pallone è febbre, amore e passione, quattro amici fanno i conti con le loro rispettive vite e, facendo affiorare ricordi, provano a ricostruire una serenità andata a pezzi. Nella loro semplicità, ad accomunarli è la passione folle per la squadra del cuore e infanzie fiabesche. Sono fatti di materia semplice come il pane, ma la domenica, allo stadio si fanno travolgere da una furia che ogni volta li spazza e li sconquassa.
Finzi Pasca scrive in modo tridimensionale, bisogna letteralmente entrare nel suo mondo per abitarlo e viverlo, sentirlo senza voler spiegare ogni cosa. In scena ci sono personaggi veri e al tempo stesso trasognati, clown toccanti e divertenti nei quali ci si riconosce tantissimo tutti. C’è gioia, amarezza, ironia e tanta voglia di sorridere mentre evocano le vittorie, i momenti di estasi, le sconfitte e le tragedie che hanno condiviso negli anni. Azul è, dunque, una storia di gente semplice, unita da un’amicizia inossidabile che li aiuta ad affrontare la vita stringendosi in un abbraccio delirante e commovente.
Mercoledì 6 aprile, ore 15, alla Feltrinelli Red di Piazza della Repubblica, Firenze, Stefano Accorsi firmerà le copie del suo libro Album Stefano Accorsi (edito da Gruppo Editoriale) a cura di Malcom Pagani. Il volume ripercorre la carriera di Accorsi e i proventi sono devoluti alla famiglia di Giulio Regeni per sostenere la loro battaglia per la verità.
13 – 14 aprile, ore 20:45 | Teatro della Pergola
Théâtre de La Ville-Paris
in associazione con Agav Films
Amos Gitai
EXILS INTÉRIEURS
testi di Thomas Mann, Rosa Luxembourg, Albert Camus, Antonio Gramsci, Else Lasker Schüle
estratti dai film “Berlin-Jerusalem”, “Kippour”, “Lullaby To My Father”, “Promised Land”, “Tsili” di Amos Gitai
con Natalie Dessay, Pippo Delbono, Jérôme Kircher, Markus Gertken, Hans-Peter Cloos, Talia De Vries
musicisti Philippe Cassard (pianoforte), Alexey Kochetkov (violino), Bruno Maurice (fisarmonica-accordéon)
voci Hannah Schygulla e Jeanne Moreau
luci Jean Kalman
costumi Emmanuelle Thomas
assistente alla regia Talia De Vries
regia Amos Gitai
Spettacolo in francese, italiano e tedesco, con sottotitoli in italiano.
Un dialogo immaginario tra Thomas Mann e Hermann Hesse, Rosa Luxemburg, Albert Camus, Antonio Gramsci, sul tema della posizione dell’artista (quando si trova) di fronte all’oppressione. Quando un artista prende posizione contro un regime autoritario, quali sono le conseguenze per la sua vita e il suo lavoro? Exils intérieurs risponde a queste e ad altre domande combinando brani musicali, proiezioni di film di Amos Gitai come Berlin-Jerusalem, Kippour, Lullaby To My Father, Promised Land, Tsili e lettura testi a cura di Natalie Dessay, Pippo Delbono, Jerome Kircher, Markus Gertken, Hans-Peter Cloos, Talia Di Vries.
19 – 24 aprile | Teatro Goldoni
(martedì – sabato, ore 20:45, giovedì, ore 18:45; domenica ore 15:45)
Effimera Srl
Gabriele Lavia
LE FAVOLE DI OSCAR WILDE
regia Gabriele Lavia
Gabriele Lavia affronta le favole di Oscar Wilde, una lettura come solo un grande maestro del teatro può presentare a un pubblico che è rimasto lontano dalle sale teatrali forse troppo tempo. La grande voglia di teatro e di partecipazione riporta l’attenzione degli spettatori all’attenzione al presente, attraverso la genialità di Wilde.
Lavia sapientemente ricerca in questi testi il pretesto per abbandonarci all’ascolto di storie fantastiche, che alludono alle contraddizioni di una moralità che condiziona spesso la nostra vita. All’apice della notorietà lo scrittore inglese scrive alcune fiabe per i figli Cyril e Vyvyan, allora bambini: sono storie malinconiche, popolate da personaggi memorabili.
Principi ingenui, regine in incognito, giganti insicuri, usignoli generosi, fattucchiere piacenti, razzi vanitosi e nani da circo: l’intento era quello di divertire e, soprattutto, educarli a una vita giusta e felice i due bimbi. Tra le righe, la difficoltà di mantenere una doppia vita, tra un matrimonio di facciata e l’omosessualità difficilmente occultabile.
Il grande interprete e regista ha scelto per questa serata Il Principe Felice e Un ragguardevole razzo. La statua del Principe Felice e la piccola rondine, non sono che due varianti del carattere di Wilde: mondano e godereccio l’una, malinconico e compassionevole l’altro.
Attraverso una critica alla società vittoriana inglese lo scrittore mette alla gogna politici, intellettuali cattedratici, una famiglia borghese. Wilde esalta i bambini che nella loro ingenuità vivono di sogni e se la prende con chi, da intellettuale scettico e razionalista, ridimensiona le loro fantasie.
Un ragguardevole razzo è una novella sarcastica, una divertente satira dell’ipocrisia borghese: protagonista del racconto infatti è un razzo egocentrico ed arrogante.
Autoproclamatosi protagonista di uno spettacolo pirotecnico organizzato dal re, constaterà a proprie spese quanto sia poco saggio trattare gli altri in maniera irrispettosa e come l’arroganza, alla fine, non paghi.
21 aprile, ore 20:45 | Saloncino ‘Paolo Poli’ – Teatro della Pergola
23 aprile, ore 17:45 | Saloncino ‘Paolo Poli’ – Teatro della Pergola
Théâtre de la Ville – Paris
Emmanuel Demarcy-Mota
IONESCO SUITE
basato sugli scritti di Eugene Ionesco
tratti da “Jacques, ovvero la sottomissione”, “Delirio a due”, “La cantatrice calva”, “La lezione”, “Exercises of conversation” e “French diction”
con la Compagnia del Théâtre de la Ville – Paris: Charles-Roger Bour, Céline Carrère, Jauris Casanova, Antonin Chalon, Sandra Faure, Stéphane Krähenbühl, Gérald Maillet
musiche Jefferson Lembeye, Walter N’Guyen
scenografie e disegno luci Yves Collet
costumi Fanny Brouste
make-up Catherine Nicolas
foto di scena Agathe Poupeney, Jean Louis Fernandez
assistente ai costumi Alix Descieux-Read
assistenti alla regia Christophe Lemaire, Julie Peigné
secondo assistente alla regia Julie Peigné
regia Emmanuel Demarcy-Mota & la Compagnia del Théâtre de la Ville – Paris
Spettacolo in francese, con sottotitoli in italiano.
Un tributo all’anti-azione del teatro dell’assurdo, al rifiuto della trama, all’uso del colpo di scena adoperato non per far avanzare l’intreccio ma per stupire lo spettatore, per concedergli una risata, riscattarlo dalla tensione.
Ionesco Suite è un mosaico di frammenti dell’assurdo, estratti da sei testi del teatro di Ionesco, dai più classici come La Cantatrice Calva e La Lezione fino a testi meno noti, come Jacques ovvero la sottomissione, Delirio a due, Come preparare un uovo sodo, Esercizi di conversazione e dizione in francese per studenti americani, tutti ricuciti attorno a un pranzo di famiglia, dove gli attori rinunciano alla sacrosanta costruzione del personaggio e si scambiano di ruolo nell’atto di passarsi un bicchiere, si accusano, si amano, festeggiano, si lanciano torte, s’inzuppano d’acqua e vino, mentre il trucco viene via insieme alle loro difese. E il personaggio si scioglie lasciando scoperto l’essere umano.
Le ripetizioni, i dialoghi portati allo sfinimento costruiscono l’intreccio di un affresco sulla difficoltà di essere (da soli, in due, nella società…), l’arbitrarietà del linguaggio, il sogno e la morte, il livellamento dell’individualità, la manifestazione del potere e della dominazione (affettiva o intellettuale).
Lo stesso linguaggio si rifiuta di collaborare. È usurato, spolpato, si rifugia in interminabili giochi di parole e scioglilingua per sfuggire alla vacuità degli scambi quotidiani, alle mediocri chiacchiere da convenevoli, alle trite convenzioni verbali delle coppie.
22 – 24 aprile | Teatro della Pergola
(ore 20:45; domenica, ore 15:45)
Théâtre de la Ville-Paris, Les Théâtres de lav ille du Luxembourg, La Comédie de Genève et la Compagnie des Millefontaines
Emmanuel Demarcy-Mota
SIX PERSONNAGES EN QUÊTE D’AUTEUR
di Luigi Pirandello
traduzione e adattamento François Regnault
con la Compagnia del Théâtre de la Ville – Paris: Hugues Quester, Alain Libolt, Valérie Dashwood, Sarah Karbasnikoff, Stéphane Krähenbühl, Chloé Chazé, Céline Carrère, Charles-Roger Bour, Philippe Demarle, Sandra Faure, Gaëlle Guillou, Gérald Maillet, Pascal Vuillemot, Jauris Casanova, Julia Demarcy
scenografie e disegno luci Yves Collet
musiche Jefferson Lembeye
costumi Corinne Baudelot
make-up Catherine Nicolas
foto di scena Jean Louis Fernandez
assistente lightdesigner Thomas Falinower
assistenti alla regia Christophe Lemaire, Julie Peigné
regia Emmanuel Demarcy-Mota
Spettacolo in francese, con sottotitoli in italiano.
Quando un attore è veritiero? Quando è artificiale? E il regista, a che punto è sincero il suo metodo artistico?
Sono domande che Pirandello affronta nei Sei personaggi in cerca d’autoree che anche Demarcy-Mota e i suoi attori si sono posti: il tema del rapporto tra finzione e realtà ha effetto a vari livelli.
Fin da piccolo, Emmanuel Demarcy-Mota è stato molto affascinato dal lavoro di Pirandello, che lo ispira ancora e ancora. Nei Sei personaggi sfida l’impossibilità del teatro in modo molto concreto. Richiama l’attenzione sull’incongruenza tra illusione e realtà. Causò, infatti, un grande scandalo con la prima esecuzione della sua commedia 100 anni fa. Il giorno dopo, i giornali scrissero che Pirandello aveva causato il più grande scandalo teatrale d’Europa. Il pubblico di Roma non era evidentemente pronto per uno spettacolo che viola le leggi del teatro.
Si racconta di un gruppo di attori e un regista che stanno provando una nuova commedia, quando sei personaggi improvvisamente irrompono. Sono stati abbandonati dal loro autore e sono venuti per avere una spiegazione. Gli attori devono aiutarli in questo, recitandoli e facendoli così diventare ‘reali’. Tuttavia, questo dimostra di essere impegnativo, perché questi personaggi non si lasciano ritrarre così facilmente, preferiscono condurre le proprie vite. Fino al tragico epilogo.
Ciò che interessa a Demarcy-Mota di più di tutto in questa commedia è dunque indagare l’equilibrio tra l’orribile tragedia dei personaggi e il bisogno artistico di raccontarla.
26 – 30 aprile | Teatro Goldoni
(martedì – sabato, ore 20:45, giovedì, ore 18:45; domenica ore 15:45)
Tradizione e Turismo srl – Centro di Produzione Teatrale
Lara Sansone, Francesco Biscione, Vittorio Ciorcalo, Cinzia Cordella, Gennaro Di Biase, Giacinto Palmarini, Gilda Postiglione
LA LOCANDIERA
di Carlo Goldoni
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
disegno luci Gigi Saccomandi
musiche Paolo Coletta
aiuto regia Lucia Rocco
regia Luca De Fusco
Una Locandiera goldoniana ambientata negli anni ’50, dinamica, curata e originale.
C’è un’analogia tra la freschezza e l’ottimismo della nascente borghesia italiana del ’700 e quello della borghesia italiana degli inizi del boom economico del secolo scorso. La trasposizione rivitalizza il testo di Goldoni e ne dimostra l’eternità. Si innescano musica e canzoni nello spettacolo: al centro di una locanda super stilizzata c’è un jukebox e proprio la musica è il filo sottile che lega Mirandolina e Fabrizio.
Mirandolina incarna la donna senza tempo, esaltandone le doti argute, affabili, intraprendenti. È una donna dai vecchi principi, ma al contempo moderni, è oculata negli affari, maliziosa, ma compita, astuta, ma determinata. La commedia si evolve in un intreccio di ruoli, dove la protagonista si destreggia tra i vari corteggiamenti, gestendo i “fili” delle emozioni con quella furbizia tipica di chi sa come il gioco termina.
Non possiamo infatti concepire oggi che questa affascinante locandiera, sposi alla fine Fabrizio solo per seguire il consiglio del padre. Ma la cornice canora e la presunzione di un reale feeling tra i due sposi non ci fa dimenticare il cinismo della protagonista e le nevrosi del cavaliere, i due tratti più contemporanei del testo.
29 aprile, ore 21 | Teatro Era di Pontedera
Fondazione Teatro della Toscana – CSRT
FUORI DAI TEATRI
un film di Rä di Martino
regia e sceneggiatura Rä di Martino
interviste a Roberto Bacci, Luca Dini, Dario Marconcini, Carla Pollastrelli, Maria Teresa Telara
recitate verbatim da Lino Musella e Anna Bellato
fotografia Simone D’Arcangelo
montaggio Benedetta Marchiori
musiche Mauro Remiddi
progetto sviluppato in collaborazione con Lo Schermo dell’arte Festival di cinema e arte contemporanea
Una visione d’artista dei primi anni del Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale dalle immagini dell’archivio di Pontedera.
Fuori dai Teatri è un film prodotto dal Centro per la Ricerca e la Sperimentazione Teatrale del Teatro della Toscana affidato all’artista Rä di Martino, che restituisce la storia dei primi anni dell’esperienza teatrale del Piccolo Teatro di Pontedera e del CSRT, a partire dalle immagini dell’archivio del CSRT Pontedera e dalle interviste ai protagonisti di quella storia: una riflessione in termini critici delle opere e delle attività che hanno caratterizzato il Centro di Pontedera.
Lino Musella dà voce all’imprenditore Dario Marconcini, fondatore del Piccolo Teatro di Pontedera, che ha dato il via a quell’impresa e che continua instancabile a dare vita a spettacoli teatrali, al regista e direttore del Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera fin dal 1974, Roberto Bacci, a Luca Dini, attuale direttore del Centro; mentre Anna Bellato restituisce il racconto di quegli anni dell’allora giovanissima attrice Maria Teresa Telara e il ricordo di Carla Pollastrelli, che del Centro è stata co-direttrice oltre ad essere stata assistente personale di Jerzy Grotowski.
Questa narrazione è fatta di ricordi personali e immagini che appartengono alla memoria di una generazione.
A seguire, incontro con Rä di Martino, Anna Bellato, Carla Pollastrelli, Luca Dini, Dario Marconcini, Roberto Bacci (sono da confermare Lino Musella e Teresa Telara).
Calendario corsi Laboratorio d’Arte del Teatro della Pergola
GORGIERE TRA XVI E XVII SECOLO
docente Dagmar Elizabeth Mecca
Corso pratico di 40 ore
Date: 4 – 8 aprile
Ore: 9 / 13 e 14 / 18
Costo: 360€
Ridotto Abbonati Teatro della Toscana (stagione 2021/2022) 10% di sconto: 324€
Altre Riduzioni Quota ridotta per iscritti a due o più corsi del Laboratorio d’Arte: 306€
L’enorme collo rotondo imposto dalla moda al tempo di Elisabetta I, la gorgiera, simbolo dell’abbigliamento nobiliare tra XVI e XVII secolo e più volte reinterpretato dagli stilisti contemporanei, verrà ricreato come elemento di costume teatrale.
Partendo dallo studio iconografico della ritrattistica tardo-cinquecentesca e avvalendosi dell’utilizzo di materiali non convenzionali, questo collaretto di lino o pizzo che circondava il collo salendo fino alla nuca sarà ricreato sia nella foggia di gorgiera (grazie alla piegatura del tessuto a fitti cannelli) sia in quella del tipico rebato con il suo adeguato supporto.
Il corso si basa sul testo Patterns of Fashion 4 di Janet Arnold.
Iscrizioni
Modulo online al link www.teatrodellatoscana.it/lab/
È possibile iscriversi ai corsi fino a una settimana prima dell’inizio degli stessi.
Informazioni
formazione@teatrodellatoscana.it
055.2264370
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